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3 Gennaio 2024 di Giacomo Lanzi

Esplorando il Kenya: Avventure e Curiosità Viaggiando in Bus e Matatu

Esplora l'emozionante mondo dei viaggi in Kenya attraverso bus e matatu in questo racconto personale. Dalle vivaci strade cittadine ai panorami mozzafiato della campagna, scopri come i mezzi pubblici offrano non solo un modo per spostarsi, ma una vera e propria immersione nella cultura e nell'anima keniota. Dai colorati interni dei matatu, vibranti di musica e conversazioni, ai tranquilli viaggi in bus che attraversano vasti paesaggi, ogni viaggio è un'avventura, una storia da raccontare. Unisciti a me in questo viaggio narrativo per scoprire l'unicità, le sfide e le gioie dei trasporti pubblici in Kenya.

Categoria: Destinazioni
Dove mi trovavo quando ho scritto l'articolo

Quando si pensa al Kenya, la mente va subito alle sue vaste savane, alla ricca fauna selvatica e alle spiagge. Ma durante i miei viaggi, ho scoperto un altro aspetto affascinante di questo paese: l’esperienza unica di viaggiare con i mezzi pubblici. Oggi, voglio portarti con me in un’avventura attraverso i colori, i suoni e le storie del Kenya, a bordo dei suoi autobus e matatu. Questi ultimi non sono semplici mezzi di trasporto. Sono simboli culturali, vetrate aperte sulla vita quotidiana e sulle persone che li rendono straordinari. Ne ho parlato approfonditamente in un altro articolo. Preparati a esplorare con me un lato del Kenya che va oltre le pagine delle guide turistiche, un’avventura che inizia non appena salgo a bordo di un bus o di un matatu.

Bus e Matatu in Kenya

La prima volta che mi sono trovato davanti a un matatu, sono rimasto colpito dalla sua estetica appariscente. I matatu sono molto più di semplici mezzi di trasporto pubblico: sono un’istituzione culturale keniota. Con le loro livree adornate da immagini colorate di celebrità, politici o slogan motivazionali, ogni matatu è un’opera d’arte che sfreccia per le strade (Non perderti l’articolo in cui spiego meglio la loro storia e la cultura dei matatu). I bus, d’altra parte, sono i giganti del trasporto. Solitamente utilizzati per viaggi più lunghi, offrono un’esperienza leggermente più tranquilla rispetto al trambusto dei matatu.

Durante i miei viaggi, ho imparato che i matatu non sono solo un mezzo per spostarsi da un punto A a un punto B; sono il battito del cuore delle città e dei villaggi, collegando persone, storie e destinazioni in un flusso costante di energia e storie. I bus, con i loro itinerari più lunghi e tempi di percorrenza prevedibili (in teoria), offrono un’esperienza diversa, mostrando il paesaggio keniota che cambia gradualmente e la diversità delle sue regioni.

Prima di Salire: Preparazione al Viaggio

Prima di immergermi nell’energico mondo dei trasporti pubblici keniota, ho imparato che una buona preparazione può fare la differenza. Trovare il giusto bus o matatu è un’avventura in sé, ma con alcuni consigli, diventa parte del “divertimento”, che comunque, vi avviso, può essere stressante.

Trovare il giusto mezzo: In Kenya, i matatu hanno spesso rotte fisse ma orari quasi mai definiti. Inizia chiedendo al tuo alloggio delle informazioni su quale sia il mezzo migliore per arrivare dove vuoi andare. Puoi anche chiedere per strada o ai negozi, ma spesso capita che si le persone che ti accerchiano per “aiutarti” si aspettano una mancia. Per i bus, le stazioni sono più organizzate, e hanno anche dei siti di riferimento, in cui trovi tratte e costi e puoi anche acquistare online. Tuttavia, controlla sempre con l’autista o il conductor per confermare la destinazione e l’orario di partenza.

Costi e negoziazione: Una cosa che ho capito subito è che i prezzi possono variare, specialmente sui matatu. Avere un’idea dei costi standard e, talvolta, negoziare il prezzo è parte dell’esperienza. Con i bus più formali, i prezzi sono generalmente fissi, ma è sempre una buona idea chiedere in anticipo. Anche in questo caso, un contatto locale o la struttura in cui alloggi, possono venirti in aiuto, magari dicentodi quale sia la tariffa media sulla tratta che devi affrontare. In quanto europeo, per me è stato abbastanza evidente che in molti addetti al matatu / bus cercassero di farsi qualche extra gonfiando i prezzi o chiedendo mance per cose che non erano proprio dei favori, per esempio per aver caricato il tuo zaino sul bus. In quei casi, non avere paura a dire di no, non è una tragedia se non ricevono la mancia. Discorso diverso è se qualcuno, per esempio, si offre di accompagnarti alla stazione a piedi. In quel caso, la mancia è bene darla e se l’aspettano.

Cosa aspettarsi: Salire su un matatu significa immergersi in un flusso continuo di musica, conversazioni e, occasionalmente (nei momenti di sosta), venditori ambulanti. È un’immersione totale nella cultura keniota. I bus sono un po’ più tranquilli ma preparati a lunghi viaggi con paesaggi che cambiano dalla città alla savana, passando per colline e piccoli villaggi.

Nota: Una distinzione qui è d’obbligo. Di bus ne ho individuate due categorie. La più formale è quella che ha gli autobus più moderni e ti puoi aspettare un esperienza relativamente normale. Questo tipo di bus si prenotano online, per esempio su EasyCoach. Ci sono, però, altri bus che adottano uno stile diverso. Sono mezzi molto più vecchi, e sono stracarichi dentro e fuori. Letteralmente dentro e fuori. I bagagli e le merci che viaggiano su questi bus li puoi trovare nelle stive, tra i sedili e sul tetto! Una volta ci ho visto anche una moto su un tetto di un bus di questo tipo.

Nell’articolo parlo dei primi tipi di bus.

All’Interno di un Matatu: Un Mondo di Colori e Suoni

Non appena ho messo piede per la prima volta in un matatu, ho capito che stavo per vivere un’esperienza particolare. L’interno di un matatu è un microcosmo pulsante di vita, un piccolo teatro su ruote dove ogni viaggio racconta una storia diversa.

Colori e decorazioni: Ogni matatu è unico, decorato con immagini accattivanti, spesso ispirate a celebrità popolari, eroi locali o temi politici. I colori vivaci e i disegni intricati non sono solo fatti per piacere, ma raccontano storie, esprimono opinioni e celebrano la cultura keniota. Sedersi in un matatu significa essere circondati da un’opera d’arte che si muove, che vive.

Musica e atmosfera: La musica è l’anima del matatu (soprattutto in quelli cittadini). Che si tratti di hit locali, pop internazionale o melodie tradizionali, il volume è sempre alto.

Storie di vita: Ogni viaggio in matatu è un’occasione per incontrare una varietà di persone: studenti, lavoratori, turisti e personaggi particolari, ognuno con una storia da raccontare. Ho visto salire sacerdoti pronti a celebrare messa, suore, anziani, bambini, genitori con figli, persone distinte e anche persone trasandate. Il matatu è per tutti.

Venditori ambulanti: Spesso, le soste del viaggio sono animate da venditori che si affacciano dai finestrini per vendere snack, bibite e ogni sorta di merce. Questa è una pratica comune e aggiunge un ulteriore strato di dinamismo all’esperienza. A volte, di nuovo, le cose possono sfuggire di mano e diventare particolarmente stressanti, come quando uno di questi venditori, visto che lo stavamo ignorando, ha ben pensato di allungare la mano e prendere il libro della mia compagna di viaggio e toccarle il braccio. Non è stato piacevole, ma tutto sommato non ha avuto conseguenze, il suo intento era solo quello di fare conversazione o venderci qualcosa.

Nairobi e i suoi matatu: scenari cittadini quasi post-apocalittici

Viaggiare in Bus: L’Esperienza su Lunghe Distanze

Dopo le vibranti corse in matatu, salire su un bus per un viaggio a lunga distanza è stata un’esperienza diversa. I bus kenioti sono progettati per viaggi più lunghi e offrendo un modo diverso di vedere e vivere il paese.

Comfort e servizi: I bus sono generalmente più grandi e più confortevoli dei matatu, con sedili assegnati e più spazio per i bagagli. Molti hanno servizi come l’aria condizionata e talvolta anche il Wi-Fi (per un miraggio, non l’ho mai visto, ma se lo dicono, forse, qualche bus ce l’ha). Seduto comodamente, ho potuto rilassarmi e ammirare il panorama che cambiava fuori dal finestrino.

Pianificazione e puntualità: A differenza dei matatu, i bus tendono ad avere orari fissi* e punti di partenza ben definiti. Questo li rende una scelta affidabile per pianificare viaggi più lunghi o quando è essenziale arrivare a destinazione entro un certo orario. Ho apprezzato questa prevedibilità, soprattutto per le tratte lunghe. I matatu, dopo un’oretta, risultano un po’ claustrofobici. I bus che ho utilizzato io si potevano prenotare online. Ci sono almeno due compagnie che permettono l’acquisto online dei biglietti e sono EasyCoach e EnaCoach.

Una finestra sul Kenya: Viaggiare in bus mi ha offerto una visione panoramica del paese. Ho attraversato diverse regioni, ognuna con le sue caratteristiche uniche. Non è nemmeno impossibile, in alcune zone, vedere animali che noi siamo abituati a pensare dentro uno zoo.

Interazioni e tranquillità: Sebbene i bus non abbiano lo stesso livello di interazione sociale dei matatu, questo ha i suoi vantaggi. Ho potuto immergermi nei miei pensieri, leggere un libro o semplicemente chiudere gli occhi e riposarmi. Le conversazioni, quando avvenivano, erano di solito più tranquille e riflessive.

*Nota: Per “orari fissi”, nella mia esperienza, singifica che c’è un orario di riferimento di partenza, ma si partirà comunque con almeno 30 minuti di ritardo. I matatu, invece, non hanno orari, partono quando sono pieni.

Sfide e Avventure Quotidiane

Viaggiare in bus e matatu in Kenya non è solo un modo per spostarsi, ma un’avventura in sé, completa di sfide e sorprese che rendono ogni viaggio un’esperienza unica. Sai quando parti, non sai come e quando arrivi.

Affrontare l’imprevisto: Una delle prime cose che ho imparato è che l’imprevisto è parte integrante del viaggio. Ritardi, cambi improvvisi di rotta, o piccoli guasti possono accadere. Ho imparato a prendere questi momenti con filosofia, vedendoli come opportunità per rallentare e godermi il panorama. Ci è capitato di dover cambiare matatu per colpa di un guasto, ci hanno spostato su un altro mezzo perché non era disponibile quello che avevamo prenotato, ci hanno fatto pagare per i bagagli quando non avremmo dovuto (solo perché siamo bianchi). Un giorno un conductor ci ha chiesto più soldi di quanto la compagnia ci aveva detto. Non voglio far sembrare che sia tutto un disastro, ma nemmeno far finta che queste cose non accadono. Sappi che è stressante doversi imporre, ribadire un prezzo, ripetere decine di volte le stesse cose. Ammetto anche, però, che non mi sono mai sentito in pericolo e non ho mai visto nessun arrabbiarsi alle mie rimostranze.

Navigazione e sicurezza: Capire dove scendere o quando essere vigili sui propri effetti personali è stato inizialmente un po’ intimidatorio. Ma con l’osservazione attenta e chiedendo consiglio ai locali, ho acquisito fiducia e abilità nel muovermi. La chiave è rimanere consapevole dell’ambiente circostante e ascoltare i consigli di chi conosce meglio la zona. Tendenzialmente conductor e autista sono dalla tua parte, così l’occasionale passeggero che ti consiglia qualcosa. Non prendere tutto per oro colato, però. Ascolta e valuta cosa ti abbiano detto e non esitare a chiedere chiarimenti.

Lezioni di pazienza e resilienza: I viaggi in bus e matatu mi hanno insegnato molto sulla pazienza. Sono stati momenti in cui la calma e la capacità di adattarsi sono state essenziali. Questi viaggi mi hanno mostrato che spesso è il percorso stesso, con tutte le sue imperfezioni, a rendere l’esperienza di viaggio così ricca e memorabile. Ammetto che sul momento aspettare un’ora con la febbre a 39 dentro matatu al sole non mi aveva certo reso sereno, ma in fondo ho solo dovuto aspettare.

Storie divertenti e meno divertenti: Ogni viaggio mi ha lasciato con aneddoti da raccontare, alcuni divertenti, altri meno. Che si trattasse di una frenetica corsa per prendere il bus in tempo o di un’inaspettata sosta in un villaggio rurale, ogni storia è un ricordo prezioso del tempo trascorso in movimento. Senza queste storie, non potrei dire di essere stato in Kenya.

Riflessioni Finali

Mentre mi preparo a concludere questo viaggio narrativo attraverso i bus e i matatu del Kenya, mi fermo un attimo per riflettere sulle esperienze vissute e sulle lezioni apprese lungo il cammino.

Oltre il semplice spostamento: I miei viaggi in bus e matatu sono stati molto più di un semplice spostamento da un luogo all’altro. Sono stati un’immersione profonda nella cultura keniota, un modo per connettermi con le persone e con il ritmo della vita quotidiana. Questi viaggi interni mi hanno insegnato a guardare oltre le destinazioni turistiche, scoprendo il cuore pulsante di un paese vibrante e accogliente. Era quello di cui avevo bisogno e sono al grato al Kenya per essere stato all’altezza della mia aspettativa di avventura.

Un invito all’avventura: Concludo questo racconto con un invito a tutti coloro che leggono: se avete l’opportunità di viaggiare in Kenya, fate un salto su un bus o un matatu. Sì, potrebbe essere fuori dalla vostra zona di comfort, ma è proprio lì che iniziano le avventure più belle. Vi prometto che le storie, i paesaggi e le persone che incontrerete lungo il cammino arricchiranno il vostro spirito in modi che difficilmente dimenticherete.

Viaggiare in bus e matatu in Kenya mi ha offerto una finestra unica sul paese, una serie di lezioni preziose sulla vita e sull’umanità, e ricordi di cui farò tesoro a lungo. Spero che le mie storie possano ispirare altri a esplorare, a scoprire e, soprattutto, a connettersi con il mondo intorno a loro in modi sempre nuovi e sorprendenti.


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