• DOVE MI TROVO: Bologna, Italy
  • AGGIORNATO AL: 22/12/2024
  • SONO A 67.78KM DA CASA
Some objects may enhance our lives, but only after we subtract the attachment that gets in the way.

Joshua Fields Millburn

11 Dicembre 2023 di Giacomo Lanzi

Internet al confine: come connettersi in luoghi remoti

Vi racconto la mia esperienza con le connessioni in luoghi remoti, dove la connessione a internet e la ricarica dei dispositivi diventano vere e proprie avventure. Ho scoperto l'importanza delle connessioni mobili locali e degli hotspot Wi-Fi portatili. Ho imparato qualche trucco del mestiere, come sfruttare al meglio i power bank e i caricabatterie a carica rapida. È stata un'esperienza che mi ha insegnato tanto sull'essere resilienti e sul valore dell'accesso a Internet, anche nei posti più impensabili.

Categoria: Lavoro (remoto)
Dove mi trovavo quando ho scritto l'articolo

Di recente, ho avuto l’opportunità unica di trascorrere otto giorni a Nyagwethe, un villaggio keniota situato sulle sponde del Lago Vittoria. La mia esperienza in questo luogo remoto mi ha permesso di posare lo sguardo su una realtà molto diversa da quella a cui siamo abituati. Per esempio: l’acqua corrente non c’è, l’elettricità arriva esclusivamente da pannelli solari, si usano latrine come bagni e i comfort moderni sono ridotti al minimo. In un ambiente dove la ricarica USB è l’unica opzione disponibile, e anche questa con una velocità estremamente limitata, mi sono trovato ad affrontare sfide quotidiane per lavorare in un ambiente così rurale.

Durante il mio soggiorno, la connettività a Internet era uno dei problemi maggiori, assieme alla ricarica delle batterie dei dispositivi. Nonostante l’assenza di acqua corrente e di tavoli su cui appoggiarmi con il computer, una delle poche “oasi tecnologiche” era un laboratorio computer, situato a circa 15 minuti a piedi dal villaggio. Questa stanza, dotata di computer vecchi di almeno 7-8 anni e privi di connessione a Internet, era un luogo in cui i bambini della zona vanno a “imparare a usare il computer”, ovvero a giocare con i giochi dei browser, quelli che diventano disponibili quando non c’è connessione a internet. In questo luogo, grazie a una batteria alimentata da pannelli solari, che forniva corrente a 220v, avevo la possibilità di ricaricare i miei dispositivi, seppur per solo una o due ore alla volta.

In generale, quest’esperienza non solo mi ha permesso di immergermi in una realtà profondamente diversa dalla mia, ma mi ha anche spinto a riflettere sull’importanza e sulle sfide della connettività in luoghi così remoti. Ora ti racconto qualcuna delle mie riflessioni.

Le Sfide della Connettività in Luoghi Remoti

La mia esperienza a Nyagwethe ha messo in luce alcune delle sfide più significative legate alla connettività e al lavoro in ambienti isolati. Lontano dai centri urbani e dalle infrastrutture moderne, le difficoltà di collegamento a Internet assumono una dimensione completamente diversa e cruciale.

  1. Assenza di Infrastrutture Tradizionali: In villaggi come Nyagwethe, le infrastrutture di base per la connettività, come la fibra ottica o i cavi DSL, sono assenti. Questo limita enormemente le opzioni per un accesso affidabile e veloce a Internet.
  2. Dipendenza da Soluzioni Energetiche Alternative: L’assenza di una fornitura elettrica stabile e regolare impone una dipendenza totale da fonti energetiche alternative, come i pannelli solari. Questo implica una ricarica dei dispositivi molto più lenta e meno prevedibile.
  3. Limitazioni Tecniche: Anche in presenza di connessioni mobili, spesso ci si scontra con limitazioni come segnale debole, bassa velocità di trasmissione dati, e interruzioni frequenti. Nel mio caso, la connessione dati era disponibile solo fuori dalla capanna in cui alloggiavamo, il che non era molto comodo, visto che tutti i pomeriggi ha piovuto.
  4. Impatto sulla Produttività e Comunicazione: Per un nomade digitale, queste limitazioni possono avere un impatto significativo sulla produttività lavorativa e sulla capacità di mantenere contatti regolari con clienti, colleghi o familiari. Le cose più complesse sono le chiamate con i clienti, dovendo rispettare un orario preciso, non è sempre detto che le circostanze siano dalla tua parte.
  5. Adattabilità e Creatività Necessarie: Affrontare queste sfide richiede un alto livello di adattabilità e creatività. Trovare modi alternativi per rimanere connessi, ottimizzare l’uso dei dispositivi e pianificare in anticipo diventano competenze essenziali.

La mia permanenza a Nyagwethe è stata una lezione importante su quanto diamo per scontato l’accesso a Internet. Ora vediamo come possiamo affrontare queste situazioni in modo efficiente.

Tecnologie per la Connettività

Di fronte alle sfide descritte vediamo ora le tecnologie che possono facilitare la connessione anche in situazioni un po’ estreme. Queste soluzioni svolgono un ruolo cruciale nel garantire l’accesso a internet anche nelle condizioni più difficili.

  1. Connessioni Mobili (3G, 4G, e 5G): Anche in zone remote, le reti cellulari possono offrire una connessione a Internet. La disponibilità e la qualità del segnale variano, ma in molti casi, il 3G o il 4G possono garantire un collegamento sufficiente per compiti essenziali. Il 5G, sebbene ancora non ampiamente diffuso in aree rurali, promette velocità e affidabilità ancora maggiori in futuro. Puoi fare un hotspot con il tuo cellulare, ma questo riduce la batteria del dispositivo, quindi io ti consiglio la prossima soluzione, per collegare il tuo laptop a un hotspot personale.
  2. Hotspot Wi-Fi Portatili: Gli hotspot Wi-Fi portatili sono una soluzione popolare per i viaggiatori in luoghi remoti. Questi dispositivi, che spesso possono funzionare con una SIM card locale, creano una rete Wi-Fi personale, offrendo una maggiore flessibilità e controllo sulla propria connettività. Questo non solo permette di sfruttare al meglio una SIM locale (che comunque ti consiglio sempre di fare), ma ti permette anche di ottimizzare l’uso di energia, senza consumare batteria del cellulare facendo tethering (hotspot tramite cellulare).
  3. Uso di Batterie e Power Bank: In assenza di fonti elettriche affidabili, è fondamentale avere a disposizione batterie di riserva o power bank (anche più di uno, eventualmente). Questi dispositivi sono vitali per mantenere i nostri strumenti di lavoro e comunicazione sempre carichi e funzionanti. Ovviamente, bisogna sempre (sempre) ricaricare i power bank e usarli solo in caso di necessità, in modo da ottimizzare l’uso dell’energia complessiva di cui disponiamo.
    1. Alimentatori a carica rapida: Sempre di più la tecnologia va verso il concetto di rapidità di ricarica, piuttosto che su batterie più potenti. Consiglio di prestare attenzione a questo aspetto e scegliere un caricabatterie che supporti diversi dispositivi in ricarica contemporaneamente, che eroghi una potenza che permetta la ricarica rapida e sia compatto. Io ho scelto un caricabatterie con tecnologia GaN, che eroga fino a 100w su due prese usb-c, 20w su una terza usb-c e 18w su una usb-a. Inoltre, è più compatto dell’alimentatore del mio computer, pur permettendomi di ricaricarlo contemporaneamente al mio cellulare e al power bank.
    2. Power Bank: anche i power bank non sono tutti uguali. Le caratteristiche da monitorare sono i mAh (milliampereora) che indica quanta energia possano immagazzinare, e i watt (w) che indica quanta potenzia possano erogare. Io ho un power bank da 20000mAh e 30w, il che mi permette di ricaricare diverse volte il mio cellulare (Samsung S21 Ultra) con ricarica ultrarapida. Da tenere sempre presente, i power bank ci mettono molto a ricaricarsi.
  4. Pianificazione e Gestione delle Risorse: Infine, è importante imparare a gestire in modo efficace le risorse disponibili. Questo include la scelta di orari in cui la rete è meno congestionata, la gestione dell’utilizzo dei dati, e l’ottimizzazione delle impostazioni dei dispositivi per ridurre il consumo di energia. Pianificare sempre quando ricaricare i propri dispositivi, sfruttare meno prese possibili usando adattatori che consentono la ricarica di diversi dispositivi contemporaneamente (vedi punto 3.a), tenere sempre a mente quanta carica rimane (più o meno) ai dispositivi.

La mia esperienza a Nyagwethe ha dimostrato che, pur con le dovute difficoltà, è possibile rimanere connessi anche nelle condizioni più avverse. La chiave sta nel sapersi adattare e nel saper scegliere le giuste tecnologie per le proprie esigenze. Questa foto qui sotto lo dimostra: Dietro di me, sul ceppo di legno, il router wifi con SIM locale. In quella condizione sono riuscito a fare un paio di call. Mi ritengo soddisfatto.

Lavorare all’aperto in Nyagwethe, vicino alla capanna in cui alloggiavamo.

Consigli Pratici per la Connettività in Ambienti Estremi

La mia esperienza a Nyagwethe è stata illuminante sotto molti aspetti, in particolare nel mostrare come sia possibile rimanere connessi e quindi lavorare anche nelle condizioni più difficili, purché si sia preparati e informati sulle migliori tecnologie da utilizzare.

Un aspetto fondamentale è la gestione della connessione mobile. Mentre l’hotspot via cellulare (tethering) può essere una soluzione rapida, tende a consumare rapidamente la batteria del telefono. Ecco perché un hotspot Wi-Fi portatile si è rivelato una scelta migliore. Con una SIM locale, il dispositivo offre non solo una connessione stabile e affidabile, ma anche un uso più efficiente dell’energia, permettendomi di conservare la batteria del telefono per comunicazioni importanti o emergenze. O anche, semplicemente, per arrivare a fine giornata serenamente.

La gestione dell’energia è un altro pilastro cruciale in ambienti come Nyagwethe. L’utilizzo di power bank è essenziale. Il mio power bank da 20000mAh e 30w è stato in grado di ricaricare più volte il mio cellulare con una ricarica rapida, un aspetto fondamentale quando ogni minuto di carica è prezioso.

Un altro consiglio che mi sento di dare è l’uso di caricabatterie a carica rapida, in particolare quelli con tecnologia GaN. Questi dispositivi, capaci di erogare una potenza significativa su più porte USB, mi hanno permesso di ricaricare contemporaneamente più dispositivi – il mio laptop, il cellulare, e il power bank – ottimizzando l’utilizzo delle poche ore a cui potevo accedere alla 220v.

Quando mi sono messo seduto all’aperto, su una sedia di plastica, con il router Wi-Fi su un ceppo di legno lì vicino, mi sono quasi stupito di quanto sia riuscito a produrre e a fare anche in call. Adattarsi non è poi un problema così grande, quando si usano gli strumenti giusti.

Conclusioni: Connessione e Resilienza in Ambienti Estremi

Concludendo, il mio soggiorno a Nyagwethe è stato più di una semplice esperienza di viaggio; è stata una prima lezione di adattabilità. In un mondo sempre più interconnesso, la mia avventura in Kenya ha messo in luce quanto sia fattibile l’accesso a Internet, anche nei luoghi più isolati del pianeta.

Le sfide incontrate a Nyagwethe, sebbene uniche in alcuni aspetti, riflettono un problema globale: come fornire connettività affidabile in luoghi dove le infrastrutture tradizionali sono scarse o inesistenti. Le soluzioni che ho esplorato e utilizzato, dalle connessioni mobili agli hotspot Wi-Fi portatili, dai power bank agli alimentatori a carica rapida, non sono solo strumenti per un viaggiatore o un nomade digitale. Rappresentano una finestra sulle potenzialità delle tecnologie emergenti e sulla loro capacità di colmare il divario digitale.

L’esperienza a Nyagwethe mi ha insegnato che, con le giuste strategie e tecnologie, è possibile superare ostacoli che possono sembrare insormontabili. Questo viaggio non solo ha arricchito la mia comprensione personale delle dinamiche di connettività in luoghi remoti, ma ha anche ispirato una riflessione più ampia sul futuro delle connessioni remote, argomento che esploreremo in un prossimo articolo, concentrandoci sulle promesse del 5G e sulle innovazioni future.

Per ora, lascio Nyagwethe con una maggiore consapevolezza e gratitudine per le comodità tecnologiche della vita quotidiana, e con una rinnovata ammirazione per la resilienza e l’ingegnosità delle comunità che vivono in condizioni così estreme.


Partecipa alla conversazione