Oggi ho ritirato il mio passaporto nuovo. Non lo rinnovavo da quasi 10 anni perché pensavo che non mi sarebbe servito. E invece ho scoperto che la chiamata al viaggio era molto più vicina di quel che pensavo.
Presto me ne andrò per un mese in uno stato africano e dopo un altro mese da rientro, ripartirò per un altro paese africano, dove starò per un mese abbondante.
Dopo non lo so. E questa è la cosa che mi spaventa. Tornerò o no? Rimarrò in quel paese o ripartirò per un altro?
Il lavoro che faccio è full remote e posso gestire uno stile di vita nomade. Ovviamente ci sono delle implicazioni.
Se partirò per non tornare per un bel po’, significa che avrò una base in Italia e non un appartamento che chiamerò casa. Casa sarà sulle mie spalle, o per lo meno la parte tangibile di una casa.
Fa paura lasciare quasi tutto e fa paura anche l’emozione che ti prende quando stai per partire.
Tornato a casa, guardando il passaporto, mi sono commosso per la gioia e la paura di questo percorso. Chissà cosa mi riserva il futuro, chissà con chi sarò e se starò bene, per quanto tempo starò bene.
In mezzo a queste domande ci sono persone, luoghi che vorrei visitare, la paura di non farcela e la forza di chi, in fondo, non ha poi molto da perdere ed è disposto a rischiare, che tanto un modo per cavarmela lo trovo.
Non è facile prendere una decisione del genere, ma ho imparato che la paura può essere un motore per spingersi oltre i propri limiti e scoprire nuovi orizzonti.
Partire per viaggiare in diversi paesi africani è stata una scelta coraggiosa, ma anche piena di incertezze. Non so cosa mi aspetta nel futuro, se tornerò o se deciderò di iniziare a viaggiare come stile di vita (nomadismo digitale). Quello che so è che ho la possibilità di lavorare in remoto e di abbracciare uno stile di vita nomade. Questo mi permette di esplorare il mondo e di vivere nuove esperienze.
L’idea di non avere una casa fissa può spaventare, ma allo stesso tempo mi dà una sensazione di libertà. La mia casa sarà ovunque io vada, e questo mi apre a un mondo di possibilità, la cui unica incertezza è quanta solitudine sentirò.
Non nego che ci siano momenti di paura e di incertezza. Ma quando guardo il mio passaporto e rifletto su tutto il percorso che mi aspetta, provo una commozione mista di gioia e timore. Sono consapevole che ci saranno sfide lungo il cammino, ma sono pronto ad affrontarle.
In fondo, la paura di lasciare tutto e partire è un’emozione che accomuna molti di noi. È il desiderio di esplorare, di scoprire nuove culture e di mettersi alla prova. Non importa quanto tempo starò bene o con chi sarò, ciò che conta è la volontà di rischiare e di trovare un modo per cavarsela.
Sono pronto per questa avventura, e sono grato per la paura che mi spinge a fare un passo verso l’ignoto.
